News Pubblicata il: 20-12-2024
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Approfondimenti Data pubblicazione: 14-09-2022
L'avvento delle nuove tecnologie e la progressiva diffusione dei social network hanno contribuito a creare una sensibilità diversa in fatto di dati, attribuendo un nuovo valore alle informazioni che condividiamo durante le nostre sessioni di navigazione. Da utenti finali, questo ci ha insegnato ad avere maggior cura della nostra privacy, ma come imprenditori abbiamo imparato quanto queste notizie possano essere utili per fare business intelligence e gestire la nostra attività avendo una maggior consapevolezza delle nostre capacità e delle richieste del mercato.
Quando si parla di business intelligence però non bisogna pensare che ci si stia riferendo soltanto a una pratica nata recentemente. Se l'utilizzo della rete ha contribuito a farle cambiare aspetto e l'ha accompagnata nella sua evoluzione, bisogna dire infatti che questo strumento concettuale esisteva da ben prima dell'avvento di internet. Già a partire dal dopoguerra si può riconoscere un'attenzione diversa nei confronti delle informazioni, una consapevolezza maggiore del valore che potevano avere se utilizzate correttamente, tanto da renderle una risorsa preziosa da far circolare all'interno di alcune cerchie e per specifiche finalità.
I mezzi per ottenerle ed elaborarle, però, erano quelli che erano: in linea con i tempi, ma lontanissimi dalle possibilità che abbiamo ora. La vera svolta ci fu negli anni '80, quando la BI iniziò ad assumere i tratti della business intelligence moderna. L'avvenimento cruciale che contribuì più di ogni altra cosa allo sviluppo della business intelligence moderna, aumentandone esponenzialmente le potenzialità, fu l'evoluzione dei sistemi informatici, accompagnata dalla nascita dei modelli infografici dei processi decisionali.
Frutto di un'approfondita riflessione su ciò che spinge le persone a compiere una determinata scelta, questi modelli aiutarono le aziende a ripensare la funzione dei dati e le modalità con cui organizzarli per ottenere delle risposte. La possibilità di ottenere grandi quantitativi di informazioni offerta dalle nuove tecnologie rischiava infatti di creare più confusione che altro: studiare in maniera scientifica cosa spingeva le persone a compiere una determinata scelta era essenziale per capire quali dati selezionare e come interpretarli per orientare il proprio business.
Da allora l'evoluzione della business intelligence non si è mai arrestata, fino ad assumere le sembianze con cui oggi la conosciamo. Nella sua versione attuale, la BI si presenta sempre più rapida, efficace e user friendly, grazie all'utilizzo di piattaforme pensate per essere accessibili a qualsiasi tipo di utente. Nella maggior parte dei casi le tecnologie più diffuse consentono di elaborare analisi personalizzate in modo da poter fissare gli obbiettivi più adatti all'azienda e avere un maggior controllo dei dati raccolti.
Come abbiamo detto, quando si parla di business intelligence si fa riferimento a tutto quel lavoro di ricerca ed elaborazione dei dati che precede o dovrebbe precedere ogni decisione aziendale. Nei fatti però questo non avviene in un'unica fase e con una sola modalità, ma comprende diversi processi e metodi di analisi differenti, ognuno con finalità specifiche: logiche, strumenti e figure diverse si trovano a lavorare sinergicamente con l'obbiettivo di raccogliere, memorizzare e analizzare tutti i dati che riguardano gli aspetti fondamentali delle attività aziendali.
Uno dei processi più importanti di cui la business intelligence si compone è certamente il data mining. Il data mining consiste nella selezione e nell'estrapolazione delle informazioni rilevanti da una gran quantità di dati precedentemente raccolti tramite processi di business analytics. Questo passaggio è essenziale per riconoscere le notizie che non risultano immediatamente evidenti ma che possono essere facilmente dedotte da qualcosa che già conosciamo.
Analizzando i dati a disposizione, infatti, si potranno individuare alcuni schemi ricorrenti che associano elementi apparentemente non in relazione tra loro, ottenendo una visione più approfondita dei processi. Una volta in possesso di tutte le informazioni necessarie si può passare ad analizzarle, ricorrendo a tutte quegli strumenti che consentono di memorizzare, ordinare e visualizzare i dati secondo parametri prestabiliti. L'analisi delle informazioni è indispensabile per individuare i punti critici di un business ma anche per riconoscere gli aspetti su cui potrebbe essere fruttuoso investire maggiori energie.
Analizzare le operazioni che avvengono all'interno di un'azienda può essere di grande aiuto per delineare un quadro realistico della situazione, mettendone in luce i punti deboli e le potenzialità. Questo processo permette infatti di rendere le informazioni estratte dai dati elementi utili ad indirizzare un processo decisionale, offrendo un nuovo tipo di razionalità alle scelte aziendali.
Uno dei vantaggi della business intelligence è la sua versatilità: oltre ad essere composta da una serie di passaggi le cui caratteristiche possono essere facilmente adattate agli obbiettivi e ai contesti aziendali, anche i risultati che offre possono variare. Quando si parla di BI, infatti, bisogna pensare ad uno strumento che può esprimere le sue potenzialità in tantissimi campi differenti, adattandosi a tutti i vari obbiettivi che un'azienda decide di porsi.
Infatti, i processi aziendali non sono l'unico aspetto che può essere analizzato per portare ad un miglioramento delle prestazioni: la raccolta e l'analisi dei dati può essere preziosissima anche per capire meglio come funziona il mercato, qual è il comportamento e l'approccio al mercato dei brand concorrenti, o cosa guida i clienti nelle loro scelte.
Sicuramente, per riuscire a sfruttarne al meglio le potenzialità bisogna avere ben chiari quali siano gli obbiettivi che ci si propone di raggiungere. Se ad esempio lo scopo dell'analisi è identificare nuovi modi per aumentare i profitti, sarà indispensabile raccogliere i dati utili ad analizzare il comportamento dei clienti e le strategie dei brand concorrenti, in modo da riuscire ad individuare le nicchie disponibili e i trend del mercato, così da anticipare le tendenze future.
Se invece si desidera modificare l'organizzazione aziendale bisognerà raccogliere tutti quei dati che raccontano come vengono gestite le varie fasi della produzione, in modo da scoprire eventuali problemi e migliorare gli aspetti che potrebbero portare ad ottenere prestazioni migliori.
Come abbiamo visto, la Business intelligence si compone di tantissimi processi diversi, che nella loro azione congiunta offrono un quadro abbastanza approfondito di un aspetto specifico su cui si desidera agire. Analizzando questi processi nel dettaglio possiamo stilare una cronologia sommaria delle attività che compongono la BI.
Ovviamente, quando si decide di adottare un approccio che faccia uso della business intelligence, bisogna per prima cosa iniziare a raccogliere più dati possibili. Il lavoro di raccolta dei dati non sarà immediato ma avrà bisogno di diverso tempo: prima di poter ottenere una quantità di dati che possano restituire un quadro verosimile della situazione è infatti importante monitorare in maniera continuativa e per un discreto lasso di tempo tutti gli aspetti che ci interessano.
Una delle più importanti, e anche cronologicamente una delle prime da avviare, è certamente il data mining. Questa fase, incentrata sull'osservazione dei dati raccolti, implica l'utilizzo di strumenti e tecnologie in grado di analizzare grandissime quantità di informazioni per riuscire ad individuare i trend non immediatamente percepibili.
Ottenute le informazioni necessarie potrebbe essere utile fare un confronto con i dati storici per evidenziare i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo e individuarne le cause. Accompagnata ad un'attività di benchmarking questa operazione potrebbe darci degli spunti molto importanti su come migliorare l'organizzazione interna alla nostra attività e individuare possibili problematiche insorte nel corso del tempo che sembrano ridurre il rendimento di alcuni processi aziendali.
Dopo aver raccolto tutte le notizie che potrebbero esserci utili non resta che occuparci della visualizzazione dei dati, trasformando quanto abbiamo appreso in delle rappresentazioni grafiche che possano semplificare l'analisi visiva, come diagrammi e tabelle, e cercare di comprendere cosa cercano di raccontarci questi grafici. Per approfondire ulteriormente la questione possiamo accompagnare all'analisi descrittiva anche un'analisi statistica che ci permetta di avere un quadro più completo della situazione e di contestualizzare i dati all'interno di un panorama più ampio.
Completati questi passaggi si può procedere con l'elaborazione di un report che possa riassumere tutte le informazioni raccolte e le nostre informazioni in merito, così da condividere quanto abbiamo scoperto anche con altre figure presenti all'interno dell'azienda, che a loro volta trarranno le loro conclusioni.
Qualsiasi sia il loro ruolo all'interno della azienda, tutte le figure possono beneficiare dei risultati portati dalla data analisys e dal ricorso alla business intelligence. Riuscire ad avere un quadro più chiaro e razionale del funzionamento dell'organizzazione, infatti, potrebbe giocare un ruolo importante non soltanto nelle decisioni dei vertici, ma anche nell'orientare il comportamento quotidiano di quanti prestano il proprio tempo e la propria opera al successo dell'attività.
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